Fantasmi afgani (Sherlockiana) (Italian Edition) by Patrizia Trinchero

autore:Patrizia Trinchero [Trinchero, Patrizia]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-01-19T23:00:00+00:00

Capitolo 7

Era da poco passata l'ora di cena quando feci suonare il campanello della casa di mio fratello. Mycroft mi aspettava. Accesi la pipa col suo attizzatoio e sprofondai nella poltrona di fronte alla sua facendogli un resoconto dettagliato. Quando ebbi finito fu il suo turno di aggiornarmi.

Moss era tornato dall'India un paio di mesi prima, dopo un congedo con disonore per l'ennesima rissa che lo aveva coinvolto. Aveva un piano preciso in testa su come sostenersi per gli anni a venire e Londra era il luogo giusto da cui cominciare. Nei due mesi che vi aveva passato aveva rintracciato alcuni vecchi commilitoni. Persone di cui conosceva debolezze e lati scabrosi: persone che avrebbe potuto ricattare. Roland, il primo nome trovato sul taccuino, si era sposato con una ricca ereditiera americana che se avesse saputo del figlio illegittimo lo avrebbe diseredato, come era di fatto avvenuto pochi giorni prima, al suo rifiuto di pagare. Wells, il secondo, risultava sposato sia nei registri di Londra che in quelli di Peshawar ed era passibile di arresto per bigamia. Lee, altro nome segnato, aveva convinto alcuni importanti banchieri a dargli ingenti somme in prestito per l’acquisto di miniere che non solo non producevano oro ma che non erano mai esistite. Adelscot, anche lui facente parte della lista, faceva invece l’orologiaio e sembrava essere un fantasma sbucato dal nulla. Il suo era un nome falso. Moss li aveva contattati e ricattati. Tutti avevano un ottimo movente per ucciderlo e per cercare di far sparire il taccuino che li incriminava. Mycroft mi passò la lista degli uomini ricattati da Moss e il cuore ebbe un fremito. Alzai lo sguardo sul volto sorridente di mio fratello. Il gusto per la teatralità era qualcosa che ci scorreva nel sangue e aveva ottenuto lo scopo di cogliermi di sorpresa. Accanto al nome di Adelscot ve ne era un altro, quello vero, e tutto fu chiaro. Catturarlo non sarebbe stato facile, ma ora almeno l'assassino di Moss aveva un nome e Watson un flebile filo di speranza. Fu una lunga notte. Tornato in Baker Street, preferii rimanere sveglio e cercare di predisporre la trappola in cui far cadere la mia preda. Ne andava della vita del mio collega, coinquilino, medico e amico e non potevo certo lasciare nulla al caso. Quando la prima luce del mattino perforò la nebbia, una piccola speranza era sorta oltre la spessa cortina di dubbi nella mia mente. Il piano era completo e ora andava eseguito con la precisione di un metronomo.

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